PCR Report
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Mostra il contenuto di PCR Report per Autore "Sardegna Ricerche"
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- ItemProgetto Programma integrato di Innovazione “Packaging Innovativo per i prodotti agroalimentari tipici” Azione Cluster. Relazione finale(2009)Nel programma "Packaging Innovativo per i prodotti agroalimentari tipici della Sardegna", Sardegna Ricerche e Porto Conte Ricerche, partner di progetto, si sono occupati rispettivamente del tema del marketing rispetto al packaging e di shelf life dei prodotti agroalimentari tipici rispetto ai sistemi di confezionamento utilizzati. L'attività di sperimentazione della shelf life del prodotto, affidato ai ricercatori di Porto Conte Ricerche, ha interessato: i prodotti della carne, della panificazione, dolciari, ittico e caseario. Per quanto riguarda i prodotti della carne, sono state condotte prove di confezionamento degli hamburger in atmosfera protettiva, consentendo l'estensione della shelf life del prodotto. Per i prodotti della panificazione, l'obiettivo è stato quello di rallentare il processo di irrancidimento dell'olio nel "pane Guttiau" (tipico prodotto regionale costituito da pane carasau, olio d'oliva e sale), in particolare sono state identificate e sperimentate delle sostanze naturali con proprietà antiossidanti, da addizionare all'olio extravergine di oliva, normalmente impiegato nella produzione del pane Guttiau. Nel caso dei prodotti dolciari sono stati condotti test sulla produzione di "amaretto" e "savoiardo", sono stati sperimentati sistemi di confezionamento monoporzione, di active packaging e con l'impiego di sostanze umettanti. Una delle sostanze umettanti utilizzate, il siero ovino in polvere, ha consentito di estendere sensibilmente la shelf life del prodotto "amaretto", mantenendolo morbido per mesi e impedendo lo sviluppo di muffe. Per i prodotti ittici l'obiettivo era diretto a rallentare il caratteristico imbrunimento della "bottarga". Nella bottarga in baffe e in quella grattugiata, è stato sperimentato un film plastico contenente un assorbitore di UV, che si è dimostrato in grado di rallentare il fenomeno. Per la filiera lattiero caseario, la ricerca si è soffermata su analisi microbiologiche, per via dell'elevato numero di Pseudomonas (microrganismi proteolitici che provocano sapori e odori sgradevoli, chiaramente percepibili nel formaggio dopo 30 giorni) e di lieviti (i lieviti creano colorazioni anomale sulla superficie del prodotto), visibili ad occhio nudo sulla superficie del formaggio. Nei formaggi confezionati in MAP (tecnologia di confezionamento che prevede la sostituzione parziale o integrale dell’aria a contatto con gli alimenti con una miscela gassosa di composizione nota), è stato rilevato un minor sviluppo della microflora, soprattutto di quella anticasearia, per tale motivo si sono potute effettuare analisi fino a 50 giorni di conservazione. Il prodotto caseario è stato sottoposto anche ad analisi sensoriali demandate al giudizio di assaggiatori "non addestrati". Per la produzione di formaggi freschi l'obiettivo era rappresentato dal miglioramento del sistema di confezionamento e pertanto sono state predisposte delle prove sul formaggio "caprino fresco", in atmosfera protettiva, sottovuoto e con l'impiego di un film protettivo con caratteristiche strutturali particolati (edible coating).